La Meditazione è uno strumento importante per trasformare la mente. Generalmente la nostra consapevolezza viene attratta dalle esperienze sensoriali fisiche e concettuali.
Attraverso la meditazione impariamo a volgere la mente all’interno, evitandole di rincorrere continuamente gli oggetti dei sensi o fattori esterni.
Quindi impariamo a mantenere uno stato di continua attenzione, di presenza mentale al fine di far emergere la consapevolezza del nostro stato mentale neutrale.
Tale stato è privo di afflizioni dovute a ricordi, pensieri del passato o concettualizzazioni, pensieri sul futuro, preoccupazioni, paure o aspettative: uno stato di consapevolezza pura, dove la mente dimora in uno stato neutrale e naturale.
Nel ritirare la mente dagli oggetti esterni si avverte uno stato a cui non siamo abituati, in cui si fatica a riconoscere la mente come nostra.
Tale stato è caratterizzato da una sorta di inconsistenza, assenza, vuoto o vacuità.
Progredendo con la pratica familiarizzeremo con questo stato, notandone una caratteristica chiarezza e luminosità di base. Progressivamente realizzeremo e apprezzeremo questo stato naturale della mente.
Sandra
“Vivere nel momento è meditazione… essere semplicemente qui e ora è meditazione…
La dove finisce la mente, inizia la meditazione… solo così la metterai a tacere e solo così ti libererai dai condizionamenti.
L’arte della meditazione è Vita… una chiave per svelare il mistero dell’esistenza, il divino che è in te.”
Sandra
Le ragioni per cui si comincia a meditare
- la continua ricerca di una risposta a un profondo disagio esistenziale
- trovare uno stato di felicità permanente, per trovare libertà e la fine della sofferenza psicologica e fisica.
Esiste una via per trovare tutto questo
La via è quella della purificazione della mente dalle tre principali afflizioni: il desiderio o attaccamento, l’odio, l’illusione o ignoranza, da cui deriva la sofferenza.
Cosa significa Meditare
Meditare significa educare la mente promuovendone, attraverso la presenza, le migliori qualità.
Essendo la mente il filtro con cui osserviamo e sperimentiamo la realtà, per realizzare le più alte vette dell’evoluzione umana e vivere in armonia non ci rimane che educarla. Essa, infatti, rappresenta l’origine della nostra sofferenza e quindi anche la soluzione.
Educare la mente significa sviluppare amore e saggezza attraverso un percorso atto a mantenere consapevolezza e presenza mentale.
Un percorso che parte dall’acquietare la mente e arriva allo sviluppo di una visione profonda della realtà.
La mente può diventare flessibile e duttile, libera qui e ora.
La consapevolezza è la chiave per coltivare e sviluppare la mente.
Come praticare
La pratica che si apprende è chiamata meditazione Vipassana o di Visione Profonda e si basa essenzialmente sul mantenere presenza mentale sui quattro campi dell’attenzione o della consapevolezza:
- corpo o materia
- sensazioni
- mente (processi o stati mentali)
- formazioni mentali (contenuti della mente, oggetti e fenomeni mentali).
Questi quattro pilastri fondamenti della consapevolezza fanno parte del campo esperienziale in cui l’uomo è immerso.
Attraverso l’osservazione di questi campi dell’attenzione ci abituiamo a coltivare la consapevolezza in modo sempre più continuo sia nella meditazione in posizione seduta (che rappresenta un esercizio, un allenamento), che nella vita quotidiana che è il campo di applicazione più appropriato della meditazione.
Il punto fondamentale è che sviluppando una consapevolezza sempre più continua, precisa, dettagliata e profonda possiamo comprendere la vera natura dei fenomeni fisici e mentali.
Ogni fenomeno è caratterizzato dall’impermanenza e da una natura insoddisfacente priva cioè di sostanzialità.
Tutti i fenomeni facenti parte del nostro campo esperienziale mancano di sostanzialità, di un’essenza, di un sé permanente a cui si possano imputare determinate qualità in modo permanente.
Tale comprensione è ciò che viene chiamata Visione Profonda della Vera Natura o della Realtà, da ciò sorge la saggezza e la compassione che portano alla Liberazione.
Autore: Michele Bovo